Un progetto artistico per mostrare come la siccità e i cambiamenti climatici minaccino la biodiversità del pianeta, da cui dipendono la salute e il benessere di tutti noi. Un ghiacciaio da bere, una bomba di paglia, il profumo della pioggia che non c’è più, un alveare avvolto dal fango e un’opera di 20 tonnellate di sabbia hanno accompagnato i visitatori alla scoperta della fragilità dei nostri ecosistemi. Un’iniziativa di Istituto Oikos, per sottolineare l’urgenza di proteggere la ricchezza della natura, che si sta sgretolando davanti ai nostri occhi.
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A causa del riscaldamento globale, la superficie dei 903 ghiacciai italiani rischia di diminuire di un ulteriore 75% entro la fine del secolo. Ti è mai capitato di tornare in un luogo di montagna dopo qualche anno e non trovare più il ghiacciaio come te lo ricordavi? Purtroppo, per via dell’innalzamento delle temperature, i ghiacci secolari si fondono e defluiscono nei ruscelli e quindi, inesorabilmente, nel mare.
In Italia, le foreste coprono circa il 35% della superficie nazionale. Qui si sono accumulati 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio organico corrispondenti a 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Quando la scarsa manutenzione delle foreste, la vegetazione delle aree rurali abbandonate e dei pascoli incolti incontrano la siccità, diventano vere e proprie bombe di fuoco pronte a detonare alla prima scintilla.
Da gennaio a luglio del 2022, in Italia, le precipitazioni sono diminuite del 39% rispetto alla norma. E questo già drammatico dato è destinato ad aggravarsi anno dopo anno: una realtà che è già sotto i nostri occhi.Il petricore, il profumo della pioggia che ci richiama momenti felici dell’infanzia, diventerà così qualcosa di sempre più raro per le prossime generazioni, finché ne rimarrà solo un lontano ricordo.
Siccità e alluvioni sono due facce della stessa, catastrofica medaglia. Quando le piogge, sempre meno frequenti e più violente, si riversano in poche ore sui terreni resi impermeabili dall’aridità, generano enormi danni e perdite per gli umani, e non solo. L’aumento delle piogge intense, così come della siccità, influisce sulle risorse floreali disponibili per gli impollinatori, e quindi sulla loro sopravvivenza. Senza le api sparirebbe circa il 70% delle specie vegetali del pianeta e il 35% della produzione globale di cibo sarebbe compromessa.
L’inizio della mostra ha coinciso con la scelta degli artisti Lucas Bruggemann e Kilian van der Velden di smettere di idratare l’opera “Temporary Ecosystem”, una scultura in sabbia che, proprio come la biodiversità, senz’acqua è destinata a sgretolarsi.
L’Italia è uno dei più importanti serbatoi di biodiversità d’Europa: ospita quasi 14 mila specie vegetali e 58.000 specie animali, il 37% di tutte quelle presenti nell’Europa mediterranea. Ma questa ricchezza è gravemente minacciata dai cambiamenti climatici e dalle attività umane: quasi la metà dei pesci d’acqua dolce, il 36% degli anfibi e il 23% mammiferi rischiano di scomparire per sempre.
È una specie legata alle zone umide stagnanti di medie e grandi dimensioni, con acque non inquinate. La deposizione e lo sviluppo delle uova avviene intorno a queste aree, nei terreni soffici e drenanti. Il periodo di attività va da marzo ad ottobre, poi inizia lo svernamento, che avviene affossandosi nel fango. In Italia la sua distribuzione è frammentata e numerose popolazioni sono state dichiarate estinte a causa della drastica riduzione degli habitat e dei cambiamenti climatici.
È una pianta perenne con foglie lanceolate, diffusa ai margini di stagni, laghetti e corsi d’acqua a flusso lento, capace di accrescimenti sorprendenti. A causa del prelievo dell’acqua e dei cambi nelle pratiche agricole, la vegetazione che separa gli ecosistemi terresti da quelli acquatici sta scomparendo a un ritmo allarmante.E ciò mette a rischio la sopravvivenza di questa alleata contro gli effetti dei cambiamenti climatici, che aumenta la stabilità delle sponde e contrasta i processi di erosione.
Il ciclo vitale di questa libellula è strettamente connesso all’ambiente acquatico: vive e si riproduce nei pressi dei tratti più calmi dei fiumi e dei torrenti dove depone le sue uova. Le principali minacce per la specie e il suo habitat sono la siccità, l’inquinamento delle acque, la presenza di specie aliene, l’eliminazione della vegetazione ripariale e l’urbanizzazione delle sponde.
È una specie migratrice che discende le correnti dei fiumi per riprodursi e deporre le uova nel mar dei Sargassi. La corrente del Golfo trasporta lungo l’Atlantico le larve che poi raggiungono, dopo migliaia di chilometri e diversi anni, nelle acque continentali. Lungo le sue lunghe migrazioni attraversa numerosi habitat sia di acqua dolce che salata e incontra svariate minacce:l’inquinamento, la pesca, le numerose barriere artificiali nelle acque dolci, la siccità e le fluttuazioni della temperatura delle acque.
Originaria delle foreste semi-igrofile (quelle cioè associate ad ambienti umidi e palustri), che però oggi sono quasi del tutto scomparse. È molto sensibile e poco tollerante alle variazioni di umidità. La siccità riduce notevolmente i luoghi adatti alla deposizione delle sue uova, perché per farlo ha bisogno di aree umide o risorgive nei pressi dei boschi.
La ninfea gialla ha un’importanza chiave negli ecosistemi di acqua dolce. Grazie alle sue dimensioni, dà un prezioso contributo all’aumento della biodiversità negli ambienti acquatici, oggi sempre più minacciati dalla siccità in quanto più sensibili rispetto a quelli terrestri alle variazioni climatiche.
Tutti noi dipendiamo dalla varietà degli ecosistemi e degli esseri viventi che popolano la Terra. Una moltitudine di animali, vegetali e microrganismi che ogni giorno, gratuitamente, ci forniscono cibo, medicine, combustibili, purificano l’acqua e l’aria, prevengono l’erosione dei suoli, regolano il clima. E sostengono la nostra identità culturale e spirituale. Oikos lavora in Italia e nel sud del mondo per conservare e ripristinare questa enorme ricchezza. Per il suo valore intrinseco e perché possa continuare a sostenere il nostro benessere, nonostante i profondi cambiamenti in atto. Ecco come.
Istituto Oikos è un'organizzazione non-profit impegnata in Italia e nel mondo nella tutela della biodiversità e per la diffusione di stili di vita più sostenibili.
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