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Un team di sub al lavoro per proteggere gli oceani


140 chili di reti fantasma rimosse dai fondali marini del Parco di Lampi

Sei sub, dieci giorni di immersioni nelle acque a nord di Lampi, isola principale dell’unico parco marino del Myanmar, fondali marini ispezionati in tredici siti. La campagna di pulizia degli oceani, promossa da Istituto Oikos in collaborazione con Myanmar Ocean Project nella Regione di Tanintharyi, si è conclusa il 26 dicembre scorso: il team, composto dal nostro staff e da quattro sub esperti, è rientrato a Kawthaung con 140 kg di reti fantasma rimossi dai fondali, quantità simile a quella già rinvenuta nel marzo 2019 in altre aree del Parco.  
Le reti da pesca abbandonate rappresentano una grave minaccia per gli ecosistemi marini e terrestri, di conseguenza, per le comunità che su queste risorse naturali basano il proprio sostentamento. Rimuoverle è quindi fondamentale, per la sopravvivenza degli oceani e per il benessere della popolazione locale.
Grazie al contributo di un ricercatore dell’Università di Aberdeen (Scozia) sono stati utilizzati un drone aereo e uno sottomarino per individuare i siti con maggiore concentrazione di reti, ovvero le aree in prossimità dei villaggi e quelle più frequentate dai pescatori. Nonostante queste premesse poco incoraggianti, le indagini ci hanno permesso di stabilire che i coralli dell’area si trovano in buono stato di conservazione. 
Un sito in particolare ha richiesto lo sforzo maggiore: ci sono volute tre immersioni consecutive per rimuovere una rete enorme, di ben 50 metri.La più grande soddisfazione è stata tornare nell’area della precedente missione – commenta Mikel Serrano, biologo marino e manager del Visitor Centre del Parco – e osservare l’efficacia delle rimozioni effettuate a marzo. Complice la stagione dei monsoni, durante la quale le attività di pesca si interrompono, non abbiamo trovato reti nuove nel sito. Le forti correnti hanno inoltre favorito l’accumulo delle vecchie reti in grosse ‘matasse’, che sono state così molto più facili da rimuovere”. 
Alle attività sul campo per ripulire con efficacia i fondali del Parco, prosegue anche l’impegno nella sensibilizzazione delle comunità sull'importanza di proteggere le risorse naturali locali, che Istituto Oikos porta avanti da anni nella regione.  
L’iniziativa fa parte del progetto STAR, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

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