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Sicurezza alimentare a Ibo


Food for asset

Gli strumenti per ripartire


I sempre più frequenti attacchi di gruppi armati legati a jihadisti del sedicente Stato Islamico hanno provocato una grave crisi umanitaria nella provincia di Cabo Delgado. Secondo i dati OCHA, si contano più di 732.000 sfollati. Il Distretto di Ibo ha accolto circa 32.000 sfollati interni (Internally Displaced People, IDP), e la popolazione delle quattro isole è così quasi triplicata: da 17 mila a 50 mila abitanti. Per la prima volta lavoriamo con il World Food Programme per assicurare fonti di sostentamento alla popolazione residente e sfollata nel Distretto di Ibo.

A causa dell’attuale crisi umanitaria, l’isola di Ibo è oggi una zona molto isolata. L’isola è militarizzata, e la popolazione ha quindi scarsissimo accesso a fonti di sostentamento. Il conflitto ha costretto i 15 mila residenti e i 35 mila sfollati a dipendere dagli aiuti umanitari, ma questo non è sostenibile nel lungo periodo. Con questo progetto pilota stiamo supportando la comunità nel trovare soluzioni concrete, sostenibili e replicabili, per migliorare la propria sussistenza. 

Lo facciamo investendo sul potenziamento di tre settori principali: 
Produzione agricola e di riso: distribuzione di sementi, attrezzatura agricola e formazione specializzata per 900 famiglie (4500 persone circa) tra sfollati e residenti. Stiamo coinvolgendo in questo intervento agricolo anche 245 famiglie del Distretto di Metuge.
Pesca sostenibile: per potenziare questo settore offriamo formazione tecnica e attrezzature per la produzione del ghiaccio e trasformazione dei prodotti a 265 famiglie di residenti e sfollati.
Produzione di alimenti da forno: formazione sulla costruzione di forni ad efficienza energetica e cottura di prodotti di panificazione per 28 famiglie.

Si tratta di un progetto pilota replicabile per numerose altre famiglie del Distretto e, potenzialmente, anche in altri contesti.
 

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