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Per le comunità Maasai del nord della Tanzania l’acqua è la risorsa più preziosa: è essenziale per la sopravvivenza di intere famiglie, ma anche del bestiame, da cui dipende il sostentamento di un popolo di pastori. In queste aree remote, l’acqua potabile è anche il bene più raro.

Su scala nazionale, infatti, per il 40% della popolazione l’acqua potabile è ancora un lusso inaccessibile, mentre il 52% non ha accesso a strutture igieniche e addirittura il 69% non può contare su servizi sanitari.
 

Questo quadro, seppure in lieve miglioramento rispetto a cinque anni fa, resta ancora molto preoccupante. E ciò vale soprattutto nel Nord del Paese: nella Regione Manyara il 40% della popolazione non ha accesso ad acqua da fonti protette. La situazione non è incoraggiante nemmeno nelle scuole: solo il 26,6% degli istituti ha servizi sanitari di base e solo il 14,2 è provvisto di acqua e sapone nelle strutture per il lavaggio mani.

Come spesso accade, a pagare il prezzo più alto di questo grave vuoto sono le fasce più vulnerabili della popolazione: donne che devono percorrere ogni giorno parecchi chilometri per raggiungere la sorgente d’acqua più vicina; e bambini, per i quali un diritto che dovrebbe essere inalienabile è ancora un lusso.

Una sfida ambiziosa: portare l’acqua a chi non ce l’ha

Da venticinque anni Istituto Oikos si impegna a garantire l’accesso alle risorse idriche ai villaggi più remoti del Nord della Tanzania. Promuoviamo una gestione partecipata dell’acqua, condivisa con le comunità locali e attenta all’ambiente, per favorire una distribuzione equa e controllata. Con il progetto KISIMA lavoriamo in particolare nella Regione Manyara, una delle più povere del paese.

Cinque passi per garantire alla popolazione un accesso all’acqua equo e sostenibile

Potenziamento del sistema idrico

Riparazione degli impianti mal funzionanti e la sostituzione delle pompe a diesel con soluzioni ad energia solare: un'alternativa più verde ed economica.

Formazione e supporto

Offriamo corsi teorici e pratici a funzionari pubblici e ai tecnici di RUWASA (Rural Water Supply and Sanitation Agency), in modo che possano garantire servizi idrici e igienico-ambientali più efficaci.

Promozione dell’autonomia di gestione dell’acqua

In un’ottica di sostenibilità futura, lavoriamo per rendere autonoma la popolazione nella gestione della rete idrica. Lo facciamo attraverso il rafforzamento di 46 CBWSO già esistenti – organizzazioni comunitarie locali per la gestione dell’acqua e dell’igiene pubblica – e la creazione di 40 nuovi. Con un’attenzione particolare alla partecipazione femminile nei processi decisionali.

Costruzione di latrine

Per garantire l’accesso ai servizi sanitari di base in particolare ai gruppi più vulnerabili (donne e bambini), costruiamo strutture dedicate nelle scuole e nelle stazioni dei bus, alcune delle quali accessibili ai disabili.

Attività di sensibilizzazione sulle corrette pratiche igieniche

Agli interventi infrastrutturali affianchiamo percorsi di sensibilizzazione igienico-sanitaria. Con un grande obiettivo: ridurre la diffusione delle malattie e assicurare una maggior frequenza scolastica, soprattutto delle ragazze.

membri di RUWASA formati 27
latrine costruite in scuole, dispensari e stazione bus 22
ore di progettazione, manutenzione e idrologia 126
nuovi CBWSO nel Distretto di Kiteto 28
nuovi CBWSO nel Distretto di Simanjiro 31
abitanti di Londrekes hanno accesso all’acqua 1.360

Le storie dal campo

Più tempo per i figli

Bibi William è la donna più anziana del villaggio di Londrekes. Vive insieme al figlio Baraka e alle sue tre mogli, circondata da nipotini che le riempiono le giornate. Anna gestisce un piccolo negozio in cui vende zucchero e ortaggi, in gran parte ricavati dai piccoli campi intorno al villaggio e gestiti da Paulina e Magdala. Ogni giorno, oltre a lavorare in negozio e negli appezzamenti terrieri, bisogna trovare tempo ed energie per recarsi fino a Njia Panda, che dista più di tre ore di cammino dal villaggio. È un impegno improrogabile: l’approvvigionamento d’acqua è fondamentale per la sopravvivenza della famiglia. Con il nuovo punto di distribuzione, però, la vita della famiglia William è cambiata. Ora la distanza dalla fonte d’acqua più vicina è solo di 1 km. E grazie all’acqua pulita così vicina a casa, le donne possono dedicare più tempo alla cura del negozio, dei piccoli campi e alla famiglia.

Kushangu non ha più sete

Papai Karduni ha 40 anni ed è nato e cresciuto a Kushangu, alla periferia del villaggio di Londrekes. Il sostentamento della sua famiglia dipende dal bestiame: capre e mucche assicurano loro le risorse per vivere. Quando le condizioni meteorologiche sono favorevoli, Papai si dedica anche all'agricoltura, coltivando mais e fagioli. Ma il bestiame ha bisogno di acqua da bere e i piccoli appezzamenti devono essere irrigati per permettere al raccolto di crescere rigoglioso. Fino a poco tempo fa, lo stagno di Njia Panda era la fonte idrica più vicina al villaggio e la raccolta dell'acqua era un'attività molta impegnativa: ogni giorno, le donne della famiglia Karduni percorrevano circa tre ore di cammino per arrivare allo stagno. Oggi, però l'acqua non è più così lontana: vicino a casa di Papai, Oikos ha costruito un punto di distribuzione di acqua potabile che evita alle donne i lunghissimi viaggi per arrivare alla fonte e garantisce l'approvvigionamento d'acqua per l'intera famiglia.

Agricoltura, allevamento e acqua per tutti

Masoni Turiako ha 67 anni ed è nato nel sottovillaggio di Kushangu. Ed è qui che ha passato la sua infanzia, la sua adolescenza per poi conoscere Neema. Oggi con Masoni e Neema abitano il figlio Rehema e sua moglie Zawadi, insieme alle due piccole figlie. Come suo padre prima di lui, Masoni è un allevatore di vacche e capre, che garantiscono sostentamento al boma. Rehema aiuta i genitori con il lavoro negli appezzamenti, dove crescono legumi e ortaggi che vengono rivenduti dalle donne al mercato. Ogni giorno Zawadi accompagna Neema alla fonte d’acqua più vicina a Kushangu. È un lungo viaggio: oltre due ore di cammino dal villaggio, e il ritorno a casa faticoso, per la quantità d’acqua da trasportare. Oggi però c'è un nuovo punto di distribuzione a 1 km dalla loro abitazione: le donne della famiglia Turiako possono così evitare lunghi spostamenti, e hanno più tempo per dedicarsi alla propria famiglia. 

Quando Abraham sfrecciava in bici fino a Njia Panda

Abraham, 14 anni, è il figlio maggiore di Elia e Maria. Vive con la sua famiglia a Londrekes, dove aiuta la madre con l’allevamento del bestiame. Maria fa parte del gruppo VICOBA del villaggio, che le consente di ottenere denaro in prestito depositando una minima quota. Polli e galline che alleva nel boma sono stati acquistati proprio grazie a queste somme. Elia, invece, lavora nei piccoli campi intono al boma e Abraham lo aiuta a recuperare l’acqua necessaria all’irrigazione. Ogni giorno prende la sua bicicletta e raggiunge la fonte di Njia Panda, per procurare l'acqua necessaria anche alla propria famiglia. Oggi la routine di Abraham è cambiata: il nuovo punto di distribuzione di acqua pulita, costruito a meno di 1 km dal villaggio, gli rende meno difficile il recupero dell'acqua. Che ora è a disposizione di tutta la famiglia, del bestiame e dei campi, il cui raccolto nutre l’intero boma.

Il lungo viaggio delle donne della famiglia Parrati

Vicino al villaggio di Londrekes abitano Michael e Jacobo Parrati con le proprie mogli e figli. I due fratelli si dedicano alla coltivazione e all’allevamento. Ogni giorno si prendono cura di mucche, capre, pecore e asini, ma anche galline. Ad aiutarli, i membri più giovani della famiglia, che imparano tutto quello che c’è da sapere sul mestiere. Alle donne, invece, il faticosissimo compito di recuperare l’acqua per l'uso personale, il bestiame e i piccoli campi: 9 km a piedi, tutti i giorni, per raggiungere la fonte più vicina. Ma oggi, grazie al nuovo punto di distribuzione ai margini del villaggio, la distanza è molto più breve: ad appena 1 km dalla propria abitazione, la famiglia Parrati può contare su acqua potabile, ogni giorno. 

Una famiglia di 28 persone: acqua per tutti

Issaya ha 81 anni ed è uno degli uomini più anziani del villaggio di Londrekes. Abita nel sottovillaggio di Kushangu, insieme alla sua numerosissima famiglia. All’interno del suo boma vivono 28 persone, che contano su di lui per il proprio sostentamento. Allevamento e pastorizia sono le principali attività di Issaya e dei suoi figli, che quotidianamente lo aiutano con il lavoro nei pascoli. Ma fino a poco fa, il problema principale del sottovillaggio era l’approvvigionamento di acqua pulita. Le donne dovevano percorrere chilometri e chilometri prima di arrivare a una fonte sicura. Oggi, poco lontano da Kushangu, Oikos ha costruito un punto di distribuzione: la famiglia di Issaya, come anche le altre del sottovillaggio, possono oggi contare su acqua pulita per il boma e per i capi bestiame.

KISIMA – Rafforzamento del servizio idrico nei distretti di Kieto e Simanjiro, Regione Manyara è un progetto promosso da Istituto Oikos e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Svilippo.

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